CHIAMATA INTERURBANA
Abstract of: PhotoProject © 2016
Ho provato a chiamarti,
un'interurbana, forse, ma troppa era la nebbia.
Dense le parole filtrate da fredda plastica.
E' giorno? E' il giorno?
Tanta è la notte che ci separa,
ti troverò?
Troppo il silenzio affollato sui fili dell'intimità.
Facciamo a metà di questo vuoto troppo ingombrante da indossare.
Fra le case dorme lo spazio,
lontano si spegne una luce che perpetua arriva a bagnarci la pelle.
Quanto ti sorprende? Amo ancora essere sorpresa?
Non è mai passato un giorno in tutti questi anni.
Chiuderò questa chiamata,
lascerò che si perda,
lascerò che scorra, che arrivi e poi riparta.
La lascerò mentre mi raggiungo
attraverso il vapore del cielo,
le assonanze del mondo.
D.Z.
un'interurbana, forse, ma troppa era la nebbia.
Dense le parole filtrate da fredda plastica.
E' giorno? E' il giorno?
Tanta è la notte che ci separa,
ti troverò?
Troppo il silenzio affollato sui fili dell'intimità.
Facciamo a metà di questo vuoto troppo ingombrante da indossare.
Fra le case dorme lo spazio,
lontano si spegne una luce che perpetua arriva a bagnarci la pelle.
Quanto ti sorprende? Amo ancora essere sorpresa?
Non è mai passato un giorno in tutti questi anni.
Chiuderò questa chiamata,
lascerò che si perda,
lascerò che scorra, che arrivi e poi riparta.
La lascerò mentre mi raggiungo
attraverso il vapore del cielo,
le assonanze del mondo.
D.Z.